In questo tempo di isolamento la tecnologia è corsa in aiuto consentendo di continuare a vivere tutta una serie di spazi (di lavoro, studio, di vita comunitaria) in una modalità “virtuale”. Si tratta di una risorsa preziosa attraverso cui abbiamo oggi la possibilità di mantenere contatti e portare avanti una serie di contesti importanti per la vita di ciascuno.
A volte siamo però realmente sopraffatti da questa modalità, affaticati da numerose ore davanti a uno schermo, al telefono o in chat. Può essere quindi necessario attivare fantasia affinché la quotidianità non si limiti a uno schermo ma sia arricchita da altri spunti, proposte, opportunità.
In questo tempo fuori dall’ordinario ci si accorge poi che alcune relazioni non possono essere date per scontato ma devono essere volute e cercate. La relazione con l’amico che incontravamo fuori dalla classe o in biblioteca non è più garantita dal contesto: per essere alimentata ha bisogno di uno sforzo di volontà ulteriore rispetto al solito. Oltre alle relazioni comunitarie questo tempo può quindi diventare occasione preziosa per coltivare relazioni “a due a due”, superando le dinamiche di gruppo e ricercando modalità di interazione verso un altro che riconosco speciale, importante o di cui desidero prendermi cura. Si tratta di un’attenzione che può avvenire tra coetanei o anche nella relazione capo-ragazzo.
Questo vale anche per le relazioni che ciascuno vive nel proprio servizio individuale e, perché no, in quello comunitario. Non vi è più scadenza di incontro ma resta la possibilità di non perdere i legami, di coltivare anche a distanza segni, impegni, gesti di attenzione verso quel contesto a cui si è legati. E vi è la possibilità di scoprire bisogni nuovi a cui ci si può far prossimi anche in questo tempo di isolamento, pensando a persone sole, malate o attivandosi per un impegno concreto tra le mura domestiche… anche verso la propria famiglia. Possiamo riscoprire il senso ed il valore della buona azione: l’idea di un servizio che nasce dalle piccole cose, che ci rende utili giorno per giorno, che ci educa a uno stile di dono quotidiano.
Un’attenzione particolare può essere riservata proprio alla famiglia, la comunità che ciascuno è chiamato a vivere in questo tempo speciale: se nel quotidiano la relazione con genitori, fratelli, nonni etc. era relegata allo “stretto necessario” oggi il contesto domestico richiede attenzioni maggiori ai bisogni di tutti, ricerca di un equilibrio nella coabitazione e nel rispetto di abitudini, spazi, tempi condivisi… ma può anche essere contesto inatteso di relazioni rinnovate, di dialogo, di incontro, di scambio, di gioco, di preghiera…
Come sempre occorre dosare con sapienza l’attenzione alla concretezza e alla profondità, le proposte di introspezione e approfondimento e quelle “leggere” affinché questo tempo così particolare possa essere affrontato con lo stile che ci caratterizza, sorridendo e cantando anche nelle difficoltà. Ciascun capo, ne siamo certi, può riuscire in quest’impresa! Perché anche se oggi molti sperimentano un senso di inadeguatezza nell’affrontare questa condizione di vita così particolare, dall’altro ciascuno può fare molto per gli R/S e le comunità: facendo rete con altri educatori, mettendosi in ascolto e, soprattutto, partendo dall’amore e dall’attenzione sincera che muove il nostro servizio verso ciascuno di loro.
Quando questo tempo ci riporterà, gradualmente, a riappropriarci di spazi e modalità per noi note e familiari non potremo ignorare il carico di questi giorni per la vita di ciascun adulto e ragazzo: molte famiglie stanno vivendo e vivranno nuove difficoltà economiche, relazionali, organizzative; molte perone si troveranno ad accogliere la separazione dai propri cari defunti…
Non potremo di certo essere gli stessi di prima, nella fatica e nella bellezza che saprà dischiudersi nei nuovi passi, oltre la soglia. Anche allora, come adesso, dovremo interrogarci su come ripartire, su come ascoltare, abbracciare, accompagnare, facendo sì che per tutti i nostri R/S l’esperienza di noviziato e clan/fuoco possa essere strada in cui crescere, rafforzarsi e indirizzare con speranza nuovi passi di vita. Ancora e di nuovo.